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Data di pubblicazione sul sito:  15-01-2014

Un Abruzzo a 'trazione' agricola

L'occasione è stata quella della presentazione, a Roma, del primo numero di AgrOsserva, rapporto trimestrale di analisi e previsione sul settore agroalimentare, realizzato da Ismea - Istituto di servizi per il mercato agricolo e alimentare - e Unioncamere. Si tratta di uno strumento che fa il punto su credito, investimenti, nati-mortalità delle imprese agricole e alimentari, proponendo focus tematici mirati (export, consumi, occupazione, ecc.) e un set strutturato di dati e informazioni congiunturali, continuamente aggiornati, oltre ai risultati indagini panel. Tra le diverse realtà territoriali, l'Abruzzo emerge come regione in cui la vocazione agricola assume un peso di rilievo. Basti pensare che nella regione, prendendo come riferimento le aziende (di tutti i settori) iscritte alle Camere di commercio, l'incidenza delle aziende agricole supera il 19%, contro un dato medio nazionale del 12,8%. In Abruzzo il "peso agricolo", in rapporto alla dimensione del tessuto imprenditoriale locale, supera quello di Piemonte (12,7%), Lombardia (5,2%), Veneto (14%), Emilia Romagna (13%), Toscana (9,9%), Marche (17%), Sicilia (18,2%). Parliamo di circa 28.500 realtà produttive abruzzesi che si inseriscono in un tessuto agricolo nazionale interessato da un processo di progressivo ridimensionamento, che ha portato lo stock di imprese agricole registrate presso le Camere di commercio a fine settembre 2013 a 778.857 unità, quasi l'11% in meno rispetto a settembre 2009. La chiave per la crescita? A detta degli esperti intervenuti alla conferenza di presentazione di AgrOsserva non può che essere l'export, di fronte a un consumo interno che mostra invece, a causa della crisi economica, segnali di cedimento o di stagnazione. I numeri del resto dicono che l'export 2013 del settore agro-alimentare italiano si è spinto a 33 miliardi di euro, 2 miliardi in più rispetto al 2012. Lo stesso Abruzzo ha puntato con decisione sui mercati esteri, promuovendo le eccellenze regionali. Per i vini, solo per portare un esempio, l'export regionale ha superato abbondantemente la soglia dei 100 milioni di euro. Una strada dunque da seguire, a patto (queste le conclusioni del convegno) di combattere l'agropirateria, vera e propria spada di Damocle che pende sul futuro dell'agroalimentare italiano.

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