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Data di pubblicazione sul sito:  10-03-2014

Nuovi mercati per le piante officinali, ma il RE è sempre lo zafferano

In 10 anni sono triplicati in Italia gli ettari coltivati a piante officinali: di queste, la più preziosa resta lo zafferano, di cui l'Abruzzo va fiero con la sua DOP; Zafferano dell'Aquila; Sono interessanti i risultati di un recente workshop, organizzato congiuntamente dal Ministero delle Politiche agricole, da Ismea e dal Ministero della Salute, sul tema delle piante officinali, sulle prospettive del comparto e sull'evoluzione legislativa. Lo spunto è stata la costituzione presso il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali di un Tavolo tecnico di filiera per le piante officinali, nell'ambito del quale è stato costituito un Osservatorio economico sul settore. I dati statistici più aggiornati indicano una profonda ristrutturazione dell'intero sistema produttivo: meno aziende, ma di maggiori dimensioni. Raffrontando i due censimenti del 2000 e del 2010 emerge che, a fronte di una contrazione del numero delle realtà produttive (4.134 nel 2000, ridotte a 2.940 nel 2010), la superficie coltivata è più che triplicata. Attualmente la dimensione media di una azienda specializzata in piante officinali è di circa di 18 ettari, ben più elevata, dunque, rispetto al dato medio delle aziende agricole italiane. L'Abruzzo si allinea a queste tendenze: nella regione sono 101 (Censimento 2010) le aziende produttrici di piante officinali; realtà che, seppure in diminuzione rispetto al 2000, presentano una forte crescita dimensionale. La superficie è aumentata complessivamente dell' 84,6%: un segnale importante che oltre a una maggiore specializzazione rivela un potenziale di crescita anche all'estero. In Italia il mirtillo nero è il prodotto che esprime il maggior valore economico, con 15 milioni di euro l'anno, ma il più prezioso resta lo zafferano, con un prezzo di 1.170 euro al chilo e un valore commerciale di quasi 10 milioni di euro. Nel segmento, l'Abruzzo vanta una DOP, lo Zafferano dell'Aquila. L'area di produzione, oltre al Capoluogo della regione, comprende i comuni di Barisciano, Caporciano, Fagnano Alto, Fontecchio, Molina Aterno, Navelli, Poggio Picenze, Prata d'Ansidonia, San Demetrio nei Vestini, S. Pio delle Camere, Tione degli Abruzzi, Villa S.Angelo. Quanto agli sviluppi del mercato delle piante officinali, tendenze, mode e stili di vita hanno accresciuto, negli ultimi anni, il valore di mercato della medicina ayurvedica e degli integratori alimentari, segmenti in continua espansione. Gli aspetti distributivi presentano tuttavia ancora criticità, come si rende necessaria una revisione e un contestuale ammodernamento della normativa vigente in materia di erboristeria. Fra i punti più controversi, per chi coltiva piante officinali, l'obbligo di possedere un diploma da erborista o comunque di avvalersi di uno specialista. Allo studio anche la creazione di un marchio nazionale oltre all'incentivazione all'ingresso di giovani attraverso specifici corsi di formazione.

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