Coronavirus: Febbo, su Fase 2 scelte del Governo poco coraggiose

(REGFLASH) Pescara, 27 apr. "Dalla conferenza stampa del Presidente del Consiglio e successivo DPCM, ci aspettavamo tutti, sinceramente, molte più indicazioni, spiegazioni, certezze e regole ben dettagliate sulla sicurezza e di come riavviare le attività economiche, mentre abbiamo assistito all'ennesimo Decreto irragionevole, scevro di coraggio e con zero programmazione, che adesso mette seriamente a rischio la sopravvivenza di centinaia di migliaia di esercizi produttivi e di milioni di posti di lavoro". A comunicarlo è l'assessore alle Attività Produttive Mauro Febbo che sottolinea come "sono ancora troppe le attività che dovranno attendere il 1° giugno per la riapertura come acconciatori, centri estetici, bar, ristoranti, oltre agli interi comparti del turismo, spettacolo, cultura ecc.: significa che per questi tre mesi avranno incassi zero e, probabilmente, per altri mesi ancora. Un colpo durissimo, dal quale sarà difficile riprendersi per molti. Prolungando nei fatti il lockdown fino a giugno, significa mettere a grave rischio la vita economica di centinaia di migliaia di attività commerciali e quindi di altrettante famiglie. Un vero disastro. Inoltre - aggiunge l'assessore Febbo -, in prossimità dell'inizio della fase di convivenza con il virus, tutte le amministrazioni locali, dalla Regione ai Comuni alle Organizzazioni di categoria, stavano lavorando con il Governo per mettere a punto protocolli in grado di mettere in sicurezza i cittadini e quindi consentire riaperture più ravvicinate, come ci veniva assicurato e ci si aspettava. Peraltro, gli operatori, nella consapevolezza del doveroso rispetto delle norme sul distanziamento e sulle misure DPI, si sono premuniti di tutte le attrezzature e dispositivi, facendo ulteriore indebitamento. Ma tutto questo è stato di nuovo irragionevolmente posticipato. Casomai, dalla conferenza del Premier, ci saremmo tutti aspettati indicazioni chiare e regole certe: sulla sicurezza e sul rispetto delle distanze, capienza massima dei locali, utilizzo dei dispositivi di protezione e altro. E anche su questo punto non è pervenuto nulla, creando caos in questi settori strategici e fondamentali che producono il 13/15% del PIL nazionale. Inoltre, si aspettavano risposte sul comparto del Turismo e nello specifico per i balneatori che ad oggi non conoscono come e se riaprire le proprie attività. Da ieri sera sono stato sommerso di proteste da parte dei colleghi assessori delle altre Regioni, dai rappresentanti delle categorie, da amministratori locali e da tantissimi operatori che mi chiedono di promuovere azioni formali di protesta ma soprattutto di predisporre ordinanze che permettano una "minima", ma vitale e strategica ripresa delle attività economiche. Ho convocato per giovedì la Commissione Turismo nazionale per confrontarci su modalità e tempistiche di azioni sinergiche, qualora il Governo non recepisca le istanze degli operatori. Sia ben chiaro che l'Abruzzo non starà con le mani in mano, come ha già dichiarato il Presidente Marsilio, e metterà in campo tutte quelle azioni necessarie per la salvaguardia della propria economia nel rispetto delle norme sanitarie”. (REGFLASH) US/200427