La Commissione europea ha pubblicato uno studio che analizza la velocità ferroviaria su un insieme di 1.356 tratte tra città medie e grandi dell'UE situate a meno di 500 km di distanza. Solo sul 3% delle tratte tra queste città la velocità ferroviaria supera i 150 km/h e solo sul 30% delle tratte la velocità è inferiore ai 60 km/h. Lo studio evidenzia che le velocità ferroviarie tendono a essere inferiori e mancano più collegamenti negli Stati membri dell'UE orientali e sulle tratte transfrontaliere.

In particolare, su 297 rotte, servite sia dalla ferrovia che da un volo diretto, il viaggio in treno è più veloce su 68 di queste. Migliorando la velocità di esercizio a 160 km/h sulla rete centrale  TEN-T si arriverebbe a 103. Una velocità operativa di circa 175 km/h sembra essere sufficiente per far sì che i viaggi in treno superino costantemente quelli in aereo su distanze fino a 500 km, ma ciò si renderebbe indispensabile solo per i viaggi più lunghi.

Infine, il passaggio dei passeggeri del trasporto aereo alla ferrovia sulle tratte in cui la ferrovia è più veloce porterebbe a una riduzione del 17% delle emissioni totali di CO2 dei viaggi aerei sulle 297 tratte analizzate e a una riduzione del 4,2% del tempo di viaggio dei passeggeri su queste tratte. Ne consegue che, se la velocità sulla rete centrale TEN-T venisse migliorata - come proposto dalla Commissione europea nel quadro della revisione TEN-T in corso -  il cambio modale ridurrebbe le emissioni di CO2 su queste tratte del 25% e i tempi di percorrenza diminuirebbero del 6%. Un tale trasferimento modale, tuttavia, richiederebbe più di un miglioramento dei soli tempi di percorrenza e dovrebbe considerare aspetti quali il costo, la convenienza, il comfort e i voli di collegamento.

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