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2015-01-30

CAFFE': D'ALFONSO, M'ISPIRO AD UN LIBERALE ADULTO

(REGFLASH) Pescara, 30 gen. "Una piccola regione non è costretta a piccole funzioni". Lo ha detto il presidente della Giunta regionale, Luciano D'Alfonso, concludendo i lavori del convegno dedicato all'economista, Federico Caffè, svoltosi al teatro Circus di Pescara, alla presenza del governatore della Banca D'Italia, Ignazio Visco, allievo del professor Caffè. D'Alfonso, come orientamento nella sua pratica ammnistrativa, ha detto di "voler prendere a prestito l'atteggiamento del liberale adulto di Caffè, che mai sconfina nel liberismo". "Caffè, dice D'Alfonso, è anche riformista e lo si sente quando si pone le domande sul progetto di vita di ciascun individuo".Qui, secondo il Presidente, entra in campo, "con potenza il valore della conoscenza e della formazione". Il "riformista - ha detto D'Alfonso - rifiuta l'immagine dell'autorappresentazione della realtà ma l'analizza segmentandola". "E' giusto - ha annunciato nel concludere - che nasca una continuità di occasioni di ritrovamento sul pensiero di Federico Caffè: abbiamo la necessita di simboleggiare un luogo; che l'Abruzzo realizzi una narrazione di questa grandezza". CAFFE': VISCO, ESEMPIO PROFESSORE PER ECONOMIA GIUSTA Il governatore della Banca D'Italia, Ignazio Visco, ha definito Caffè un "esempio di rettitudine, di attaccamento al dovere di grande capacità di trasmissione delle conoscenze". Visco, pur riconoscendo il valore di un "grande economista e di un grande italiano, accademico dei Lincei", ha messo in guardia "dall'utilizzo meccanico del suo pensiero nell'interpretazione dei fatti attuali". La grave crisi economica, la necessità di investire nel capitale umano, la sfida del processo tecnologico sono stati i temi affrontati dal Governatore della Banca D'Italia nel suo ricordo del professor Federico Caffè. Secondo Visco molti problemi della nostra economia sono nati dopo il conflitto mondiale ma è indubbio - ha evidenziato - che progressi sono stati fatti, considerato che dalla scomparsa di Federico Caffè la popolazione mondiale che non versa in condizioni di povertà è cresciuta di due miliardi. "Dobbiamo lottare ancora per ridurre i ritardi e le ingiustizie". La grave crisi economica, secondo Visco, ha messo in evidenza i limiti delle politiche economiche, della regolamentazione finanziaria e dell'autoregolamentazione dei mercati. Il prolungamento della crisi, secondo Visco ha molti nodi irrisolti come l'inefficienza amministrativa, la giustizia lenta, la corruzione e la criminalità che non favoriscono la nascita delle imprese, la carenza nella dotazione delle competenze e delle conoscenze. Queste ultime causa dell'"analfabetismo funzionale". (REGFLASH) AT150130