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Lavoro autonomo e impresa

Occorre distinguere tra:
  • lavoro autonomo, attività per cui il lavoratore si impegna a compiere un'opera o un servizio per conto di un committente, con lavoro proprio e senza vincoli di subordinazione ovvero in condizione di assoluta indipendenza, senza un contratto di lavoro dipendente. Tra le forme di lavoro autonomo si colloca la libera professione, consistente nello svolgimento di un'attività prevalentemente intellettuale, che normalmente richiede il superamento di un esame di abilitazione, preceduto da un periodo più o meno lungo di praticantato. Si può dire che il lavoratore autonomo per svolgere l'attività si avvale prevalentemente delle proprie doti e conoscenze;
  • imprenditoria, attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o di servizi; dove l'imprenditore per svolgere la propria attività non dipende da altri, come il lavoratore autonomo, ed utilizza capitali, macchinari, attrezzature, locali, risorse umane ecc....
Sono previsti finanziamenti e agevolazioni per chi sceglie di mettersi in proprio; attraverso la creazione d'impresa o l'esercizio di una libera professione. Tali finanziamenti e agevolazioni sono gestiti da leggi europee, nazionali e regionali le quali definiscono: i settori, le aree interessate, le caratteristiche e i soggetti che compongono l'impresa.
L'imprenditorialità femminile è una risorsa per il territorio regionale e non solo.
Le regole del gioco e le opportunità per chi lavora in proprio o voglia iniziare un'attività al femminile, sono cambiati nel tempo, ma restano alcuni nodi da sciogliere. Come le difficoltà di accesso al credito, l'elevato fattore di rischio dell'attività imprenditoriale, la difficile conciliazione tra l'impegno richiesto e gli impegni familiari. Nonostante tutto, le donne sono sempre più protagoniste di attività indipendenti in ambiti e settori differenti e con risultati soddisfacenti.

Comitati per l'imprenditoria femminile

I comitati per l'imprenditoria femminile sono istituiti a livello provinciale presso le camere di commercio e nascono da un protocollo di intesa del 1999 tra ministero delle attività produttive (Map) e unioncamere nazionale con l'intento di riprodurre a livello provinciale il comitato previsto dalla legge 215 del 1992 sull'imprenditoria femminile.
Sono composti da rappresentanti delle associazioni di categoria presenti sul territorio e hanno il compito di promuovere e favorire lo sviluppo delle imprese femminili, qualificandole e personalizzando gli interventi sulla base delle esigenze e delle peculiarità dell'economia provinciale.
Promuovono corsi di formazione specifici per aspiranti imprenditrici e imprenditrici, e convegni e iniziative legate a questo tema. inoltre possono organizzare sportelli di primo orientamento e assistenza alle aspiranti imprenditrici sulle procedure per l'avvio di una nuova attività e fornire informazioni sulle principali agevolazioni finanziarie regionali e nazionali a sostegno delle imprese femminili.

La normativa nazionale

Il principio di pari opportunità trova attuazione, nella disciplina del lavoro autonomo, nel Codice delle pari opportunità (artt. 52, 53, 54, 55) che indica i principi generali volti a promuovere l'uguaglianza sostanziale e le pari opportunità tra uomini e donne nell'attività economica, le misure che incentivano e sostengono l'imprenditoria femminile attraverso bandi pubblici aperti alle imprese costituite da donne o in prevalenza da donne. In particolare sono concesse agevolazioni finanziarie (contributi a fondo perduto) per l'avvio delle attività, l'acquisto di attività preesistenti, la realizzazione di progetti aziendali innovativi, l'acquisizione di servizi reali.
Un ruolo propulsivo nell'attuazione degli obiettivi della legge è attribuito anche alle regioni, che, in accordo con le associazioni di categoria, realizzano programmi, finanziati dal fondo per l'imprenditoria femminile, che prevedano la diffusione di informazioni mirate, nonché‚ la realizzazione di servizi di consulenza e di assistenza tecnica, di progettazione organizzativa, di supporto alle attività agevolate.
Per la realizzazione di tali programmi, le Regioni possono stipulare apposite convenzioni con enti pubblici e privati che abbiano caratteristiche di affidabilità e consolidata esperienza in materia.