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LeA - Raccomandazioni

Come descritto nei documenti disponibili in queste pagine web, l'intervento si è fondato sulle conoscenze e sui saperi prodotti in tema di violenza di genere dalle associazioni di donne e da esperte/i di differenti discipline che in questi ultimi venti anni hanno sviluppato, in Italia, pratiche discorsive ed operative, e metodologie utili all’emersione del fenomeno ed al suo contrasto.
Il progetto ha assunto le evidenze emerse dalle indagini realizzate a livello internazionale e nazionale e coniuga diversi livelli d'indagine, effettuati sul territorio regionale, con un'azione pilota che ha affrontato il problema principale connesso alla costruzione di percorsi di autonomia per le donne ed i loro figlie/i: il lavoro.
Il progetto prevedeva lo sviluppo contemporaneo di due linee di azione:
  • Linea A) Ricerca
  • Linea B) Azione pilota
Si è trattato di una ricerca - intervento le cui attività sono state monitorate e valutate da un dispositivo di valutazione esterna.

Linea di attività A

La ricerca

L'indagine realizzata si è proposta di coniugare diversi livelli conoscitivi: la conoscenza dell’offerta dei servizi nel territorio, la voce dei testimoni privilegiati e la dinamica comunicativa tra i differenti attori. L'obiettivo perseguito è stato quello di offrire sia agli addetti ai lavori (operatrici/ori del sistema di prevenzione e contrasto del fenomeno e dei centri per l'impiego), sia alle/ai cittadine/o interessate/i, la descrizione dello scenario in cui si muovono le donne vittime di violenza quando decidono di chiedere aiuto e di iniziare a delineare per sé e per i propri figli un nuovo progetto di vita.
L'indagine si è posta in continuità con le ricerche già realizzate nel territorio, ma anche con le linee di intervento che si stanno sviluppando a livello nazionale. I suoi risultati si propongono quale tassello di un processo longitudinale, che possano permette ad un territorio di delineare e rafforzare una storia e di porre in essere le basi utili a garantire la memoria e sviluppare il futuro.

Linea di attività B

La sperimentazione a Pescara e la sensibilizzazione degli operatori

Le attività si sono articolate attraverso un'azione pilota a Pescara, che aveva l'obiettivo di costituire una rete integrata per l'inserimento lavorativo e sperimentare un dispositivo di orientamento, e incontri di sensibilizzazione sull'intero territorio regionale, rivolti a operatori/trici dei servizi deputati ad intervenire nella presa in carico e accompagnamento delle donne vittime di violenza e dei servizi per l'impiego.

Le lezioni apprese

Il tempo è una delle variabili di più difficile controllo nella progettazione di un insieme coerente di azioni da attuare in ambito sperimentale. Per molte delle attività intraprese si è rivelato sottostimato rispetto ai bisogni di chi lavora nel sistema abruzzese di intervento socio sanitario, di protezione e di inserimento lavorativo, portando il gruppo di progetto a rivedere, con una periodicità molto breve, il processo avviato ed a modificarlo di conseguenza, incidendo:
  • Sull'utilizzo delle tipologie di risposta per l'inserimento lavorativo. Se ne è individuata ed utilizzata i fase di avvio una sola (il tirocinio formativo) e su quella si è operato, senza avere la possibilità di sperimentare altre modalità presenti nell’offerta gestita dal C.p.I.
  • Sul tempo disponibile per le donne e per le imprese di utilizzo dei tirocini formativi.
  • Sul coinvolgimento attivo degli attori territoriali nelle azioni di sensibilizzazione, che si sono contratte negli ultimi due mesi del progetto, penalizzando la piena risposta di tutti gli attori presenti.
  • Sulle possibilità di restituzione e di valutazione condivisa dei risultati con chi si è generosamente reso disponibile per le attività di indagine.
Le interazioni interne a sistemi complessi quali le regioni, dove le competenze sono allocate in differenti settori e non è sempre presente una sinergia multisettoriale, si sono rivelate di difficile percorribilità in corso d'opera. Ciò ha determinato la generazione di un focus pressoché esclusivo sul livello locale, non permettendo una maggiore efficacia di interazione con il sistema-regione.
La complessità del fenomeno, che richiede necessariamente interventi multi settoriali ed integrati, ha portato l'intervento a sviluppare le proprie potenzialità in specifico sul livello territoriale, offrendo un patrimonio di informazioni preziose per lo sviluppo successivo di azioni a regia regionale o locale.

I suggerimenti alla Regione Abruzzo ed agli attori locali

L'utilizzo di progetti sperimentali per avviare azioni di sistema contro la violenza di genere si sta rivelando una delle strategie istituzionali operate da sistemi complessi (governo, regioni). Dal progetto emerge chiaramente la necessità di migliorarne l'efficacia, attraverso la possibilità di strutturare interventi in cui vi sia una regia comune tra chi promuove e chi attua, così da creare una condivisione in itinere del processo che si avvia e da permettere una maggiore sinergia tra "esperte/i" - azioni progetto - istituzioni.
La ricerca intervento ha prodotto un significativo aumento delle conoscenze e delle esperienze per la Regione Abruzzo, sarebbe auspicabile procedere alla loro sistematizzazione e fruibilità, così che possano essere utilizzate a diversi livelli istituzionali (governance verticale) e da una molteplicità di attori (governance orizzontale) per promuovere politiche innovative di presa in carico del fenomeno della violenza.
Dalle azioni realizzate emergono alcune linee di intervento da sviluppare attraverso gli strumenti già disponibili e concretizzabili a regia regionale, oppure da porre in essere a livello provinciale o distrettuale:
  • percorsi di formazione on the job per operatori pubblici e del privato sociale, ivi compresi quelli dei Centri per l'Impiego, che potrebbero essere oggetto di incontri formativi anche per la messa in rete delle procedure in tutti i CpI;
  • attività di sensibilizzazione a tutti gli attori del sistema di intervento;
  • maggiore integrazione e specializzazione dei Centri per l'Impiego con i servizi che si prendono in carico le vittime di violenza;
  • predisposizione e sperimentazione su medio termine, con progetti a durata biennale o triennale, di azioni multi settoriali che prevedano la messa in atto di attività integrate di accoglienza delle vittime (sociale, protezione, sanitaria, ecc.) - progetto individuale - orientamento / formazione / inserimento lavorativo.
Un'altra area importante di azione riguarda lo sviluppo di politiche di sostegno alle reti locali antiviolenza, attraverso percorsi volti a produrre:
  • Il miglioramento di conoscenze e competenze in tema di violenza e sull'efficacia di interventi integrati tra servizi per progettare interventi di uscita dalla violenza.
  • Il sostegno di attività condivise a livello locale, attraverso percorsi di accompagnamento all'integrazione dei servizi ed alla definizione delle procedure, dotando chi lavora sul campo e chi decide le politiche locali di strumenti idonei alla strutturazione di reti antiviolenza locali (progettazione e valutazione partecipata, assistenza tecnica, impulso alla sperimentazione di azioni comuni).
Infine, emerge la necessità di lavorare a medio e lungo termine su cambiamenti strutturali, a partire da campagne informative sul fenomeno e sugli stereotipi che lo caratterizzano, da un maggior coinvolgimento in processi di concertazione del partenariato economico sociale, coinvolgendo il partenariato di settore. Tali iniziative possono permettere di sviluppare l'adeguamento delle strategie attualmente attive e faciliterebbero l'instaurarsi di progettualità condivisa e valorizzante di ogni singola componente, promuovendo lo strutturarsi di azioni di sistema.
Il progetto ha permesso, nei suoi nove mesi di attività, di fornire un impulso prezioso in termini di conoscenza e di promozione di legami di rete, tale impulso può permettere alla Regione Abruzzo, nelle sue diverse competenze, di trovare un terreno più fertile per attuare politiche di prevenzione e contrasto, ma anche politiche attive del lavoro rivolte alle donne vittime di violenza.