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MeLa Partecipazione Femminile al Mercato del Lavoro

MeLa Partecipazione Femminile al Mercato del Lavoro

MeLa Mercato del Lavoro Femminile in AbruzzoIl convegno è stato aperto dalle Consigliere Regionali di Parità d'Abruzzo Loretta Del Papa e Sara Ranocchiaro che hanno messo in evidenza che il mercato del lavoro è anche, e sempre più, una questione di genere che richiede politiche di pari opportunità. Un mercato in cui l'occupazione continua a crescere, sebbene sempre più lentamente rispetto agli anni scorsi, ma che non aumenta in eguale misura per le donne e per gli uomini. Migliora la condizione lavorativa femminile ma restano aperti molti problemi: difficoltà di accesso, salario più basso a parità di impiego con gli uomini, carriera molto più difficile.
Il monitoraggio di tali differenze ancora esistenti sul mercato del lavoro tra uomini e donne, e dei progressi che via via si registrano nel campo delle pari opportunità, rappresenta una pre-condizione informativa per le fasi di progettazione delle politiche e dei programmi pubblici. Le relazioni introduttive, i cui contenuti sono pubblicati nel volume "Partecipazione femminile al mercato del lavoro. Analisi delle caratteristiche, delle tendenze e dei Rapporti 2004-2005 delle aziende medio-grandi abruzzesi" che è stato distribuito nel corso dell'evento, sono state tenute: "Partecipazione femminile al mercato del lavoro in Abruzzo", dalla Professoressa Marcella Mulino della Facoltà di Economia dell'Università dell'Aquila; "Analisi dati dei Rapporti biennali 2004-2005 delle aziende medio-grandi abruzzesi", dalla Dottoressa Ondina Tentarelli di Abruzzo Lavoro.
Sono intervenuti/e rappresentanti delle associazioni di categoria, delle organizzazioni sindacali, della Regione Abruzzo e della Direzione Regionale del Lavoro d'Abruzzo. I lavori sono stati conclusi dalla Professoressa Fausta Guarriello Consigliera Nazionale di Parità. L'analisi della partecipazione femminile al mercato del lavoro in Abruzzo nel periodo 2004-2007 ha permesso di individuare le seguenti tendenze. Un aumento molto contenuto delle forze di lavoro femminili (+0,8 punti percentuali) rispetto a quelle maschili (+4,4), legato soprattutto ad una consistente riduzione della forza di lavoro femminile giovanile.
Il tasso di attività della componente maschile è in linea con quello nazionale (74,4 per cento) con un aumento sensibile negli ultimi quattro anni (+2,17 per cento) mentre il tasso di attività femminile (49 per cento) è inferiore di quasi due punti con un decremento, nello stesso periodo, pari a -1,57 per cento. La differenza, in punti percentuali, tra il tasso di attività femminile e quello maschile - gap assoluto di genere - è maggiore in Abruzzo rispetto alla media italiana (-25,4 contro -23,7 punti percentuali) e lo è per tutte le classi di età, ad eccezione di quella tra 45 e 54 anni. Tra il 2004 e il 2007, inoltre, si evidenzia in Abruzzo un peggioramento in quanto tale gap è aumentato di 1,5 punti percentuali contro una diminuzione di 0,3 punti a livello nazionale.
Molto interessante l'analisi dei dati dei Rapporti, relativi al biennio 2004-2005, riguardanti la situazione del personale maschile e femminile che le aziende pubbliche e private che occupano cento o più dipendenti hanno l'obbligo di redigere con cadenza biennale e di inviare, entro il 30 aprile dell'anno successivo al biennio di riferimento, alle rappresentanze sindacali aziendali e alle Consigliere Regionali di Parità, pena l'intervento della Direzione Regionale del Lavoro che potrà sanzionare le imprese inadempienti.
Qualche dato. Le imprese esaminate appartengono per l'81,1 per cento al settore industriale e per 17,9 per cento al terziario. Sul totale degli occupati delle aziende esaminate le donne rappresentano il 26,4 per cento, il 19,6 per cento degli occupati nell'industria e il 42,6 per cento degli occupati nel terziario. La segregazione orizzontale risulta molto evidente: le donne occupate continuano ad essere presenti maggiormente nel terziario, fatta eccezione per trasporti e comunicazioni, e nei comparti industriali dell'abbigliamento e pelli e calzature. Per quanto riguarda la segregazione verticale va segnalato, rispetto alla rilevazione 2002-2003, un miglioramento dato dall'aumento delle donne dirigenti e quadro dovuto però anche in parte al comparto sanità.
Il convegno si è concluso con l'auspicio che il lavoro svolto sia utile a sviluppare, anche in coloro che fino ad oggi non hanno affrontato le problematiche del lavoro con un approccio di genere, una sensibilità e consapevolezza che li spingerà a considerare la questione del lavoro femminile uno degli elementi che, incidendo sul benessere di una società, incide sul benessere di tutti quelli che ne fanno parte.
Ha costituito anche l'occasione per riaffermare che il problema del lavoro delle donne non è solo un tema relativo alla parità, ma una emergenza socio-economica che frena lo sviluppo del nostro paese e della nostra regione.