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Normativa - Parità e pari opportunità

Norme di tutela e di garanzia della parità, lotta alle discriminazioni, azioni positive e integrazione delle tematiche di genere.

Normativa Comunitaria

Risoluzione del Parlamento Europeo del 13 marzo 2007 su una tabella di marcia per la parità tra donne e uomini 2006-2010 (2006/2132(INI))

Risoluzione con la quale il Parlamento europeo ha adottato la relazione della Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere (Relatrice On. Amalia Sartori PPE / DE). Il principale documento di riferimento su questo tema è la Comunicazione della Commissione "Una tabella di marcia per la parità tra donne e uomini 2006-2010" (COM 2006 0092). Il Parlamento sollecita alcuni interventi strategici di tutela e di promozione di cui dovrebbero farsi carico le istituzioni comunitarie e gli Stati membri. La rapida costituzione dell'Istituto europeo per l'uguaglianza di genere è ricordato in questa prospettiva quale strumento indispensabile per la programmazione e la verifica costante delle politiche, dei programmi di sostegno e della tabella di marcia.

Decisione del Parlamento Europeo e del Consiglio n. 771/2006/ce del 17 maggio 2006

Verso una società giusta, che istituisce l'anno europeo delle pari opportunità per tutti (2007).

Comunicazione della Commissione al Consiglio, al Parlamento Europeo, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni: Una tabella di marcia per la parità tra donne e uomini 2006-2010 {SEC(2006) 275}

Una tabella di marcia per la parità tra donne e uomini (2006-2010), la cosiddetta road map, un percorso strategico per conseguire l'eguaglianza di genere, articolato in sei settori di intervento prioritari: realizzare un'uguale indipendenza economica tra uomini e donne; migliorare la conciliazione tra vita lavorativa, privata e familiare; promuovere l'uguale partecipazione di uomini e donne nei luoghi decisionali; combattere la violenza basata su ragioni di sesso e la tratta di esseri umani; eliminare gli stereotipi di genere presenti nella società; promuovere l'uguaglianza di genere al di fuori dell'Unione Europea.

Decisione del Consiglio Europeo del 20 dicembre 2000

Relativa al programma concernente la strategia comunitaria in materia di parità tra donne e uomini (2001-2005).

Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea

Proclamata a Nizza il 7 dicembre 2000 e inserita nel progetto di Costituzione Europea: allo stato attuale non ha pieno valore giuridico, ma è punto di riferimento per la legislazione Europea in materia di diritti. Articolo 21: "divieto di qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l'origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l'appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l'età o le tendenze sessuali". Articolo 23: "la parità tra uomini e donne deve essere assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione".

Trattato di Amsterdam del 10 novembre 1997

Che ha modificato i trattati istitutivi dell'Unione Europea. Articolo 2, comma 2: "la parità tra uomini e donne" diviene uno dei compiti della comunità europea. Articolo 3, comma 2: "eliminazione delle inuguaglianze e promozione della parità".

Normativa Nazionale

Decreto Legislativo 25 gennaio 2010, n. 5

Attuazione della direttiva 2006/54/CE relativa al principio delle pari opportunità e della parità di trattamento fra uomini e donne in materia di occupazione e impiego, contenente modifiche al Decreto Legislativo 11 aprile 2006 n. 198.

Decreto Legislativo 11 aprile 2006 n. 198

Codice delle pari opportunità tra uomo e donna: riordino delle norme esistenti in italia sulle pari opportunità e contro le discriminazioni, che abroga molte delle leggi precedenti e riunisce in un testo unico l'insieme della legislazione in materia.

Legge n. 151 del 19 maggio 1975

Riforma del diritto di famiglia: "Con il matrimonio il marito e la moglie acquistano gli stessi diritti e assumono i medesimi doveri".