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Azioni positive nelle Aziende

Le imprese hanno alcune valide possibilità per promuovere azioni positive al loro interno in modo da favorire una differente organizzazione aziendale più "amica" delle donne.

Azioni positive dirette a favorire l'occupazione femminile e realizzare l'uguaglianza sostanziale tra uomini e donne nel lavoro

Nel dettaglio si tratta di adozione, promozione e finanziamento di azioni positive (artt. 42, 43, 44 del decreto legislativo 2006 n. 198).
Le modalità di concessione dei finanziamenti alle aziende che vogliano attuare azioni positive sono definite ogni anno dal programma-obiettivo "per la promozione della presenza femminile nei livelli, nei ruoli e nelle posizioni di responsabilità all'interno delle organizzazioni, per il consolidamento di imprese femminili, per la creazione di progetti integrati di rete".
Il finanziamento dei progetti è previsto nell'art. 44 del decreto legislativo 2006 n. 198, sulla base del programma obiettivo formulato entro il 31 maggio di ogni anno dal comitato nazionale di Parità e pari opportunità nel lavoro, istituto presso il Ministero del Lavoro e della previdenza sociale. I progetti potranno essere presentati dal 1 al 30 novembre di ogni anno.

Azioni positive a sostegno della conciliazione vita lavoro

L'articolo 9 (misure a sostegno della flessibilità di orario) della Legge n.53 del 2000 Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione e per il coordinamento dei tempi delle città, sostiene l'introduzione nelle aziende, tramite l'attuazione di progetti, di forme di flessibilità finalizzate a consentire a uomini e donne una più agevole conciliazione tra vita familiare e lavorativa.
A tal fine è prevista l'erogazione di contributi alle aziende che attuino progetti riferibili a tre diverse tipologie d'azione: progetti che consentono a lavoratrici madri e lavoratori padri di usufruire di forme di flessibilità degli orari e dell'organizzazione del lavoro; programmi formativi diretti prioritariamente al reinserimento lavorativo di genitori che lavorano, compresi quelli adottivi o affidatari, a seguito di un periodo di congedo parentale; progetti che consentono agli imprenditori e ai lavoratori autonomi di essere sostituiti nel periodo di astensione obbligatoria dal lavoro o del congedo parentale.
L'art. 38 della legge 69/2009 ha modificato l'art. 9 della legge 53/2000 ampliando la tipologia dei soggetti interessati e dei progetti finanziabili. Potranno presentare le domande di finanziamento anche le aziende sanitarie locali e le aziende ospedaliere. Le tipologie di intervento sono estese anche a progetti che, anche attraverso l'attivazione di reti tra enti territoriali, aziende e parti sociali, promuovano interventi e servizi innovativi in risposta alle esigenze di conciliazione dei lavoratori. Tali progetti possono essere presentati anche da consorzi o associazioni di imprese, ivi comprese quelle temporanee, costituite o costituende, che insistono sullo stesso territorio, e possono prevedere la partecipazione degli enti locali anche nell'ambito dei piani per l'armonizzazione dei tempi delle città.

Organismi aziendali per le pari opportunità

Le azioni positive sono introdotte nei posti di lavoro con accordi sindacali. Poiché vi è spesso una scarsa sensibilità delle parti trattanti, a prevalente composizione maschile, gli organismi aziendali per le Pari Opportunità hanno un ruolo fondamentale nella concreta individuazione ed attuazione delle azioni a favore delle lavoratrici.
Quasi ogni contratto contiene dichiarazioni di principio sulla rilevanza che il tema ha dal punto di vista sociale ed economico e sulla necessità che vadano ulteriormente rafforzate le condizioni per una sempre più significativa presenza delle donne nel mondo del lavoro.

Principali contratti collettivi nel settore privato che prevedono organismi di parità aziendali

CCNL industria chimico-farmaceutica
Comitato misto per aziende e gruppi industriali con più di 100 addetti con il compito di individuare azioni informative e formative volte anche a facilitare, ove necessario, il reinserimento lavorativo di lavoratrici e lavoratori dopo le assenze per maternità o paternità.
CCNL industria metalmeccanica
Commissione territoriale pari opportunità e Commissione aziendale con il compito di analizzare le caratteristiche della presenza femminile, individuare iniziative in materia di orientamento e formazione, favorire la diversificazione delle scelte lavorative e l'accesso a nuove professionalità, con particolare riguardo ai ruoli connessi alle nuove tecnologie; promuovere interventi idonei a facilitare il reinserimento lavorativo dopo la maternità; promuovere comportamenti coerenti con i principi di parità.
Le Commissioni aziendali realizzano le loro iniziative in collaborazione con la Commissione territoriale di riferimento e sono anche chiamate ad esaminare le eventuali controversie circa l'applicazione in azienda dei principi di parità. Le aziende tenute a redigere il Rapporto biennale sulla situazione del personale, ai sensi del Codice delle pari opportunità, presenteranno i dati elaborati alle R.S.U.