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Lo statuto della Regione Abruzzo

Lo Statuto della Regione Abruzzo è stato approvato in seconda lettura nella seduta del Consiglio regionale del 12 settembre 2006 ed è stato pubblicato sul Bura il 22 settembre 2006 nel numero 7 Straordinario. La procedura rafforzata e complessa di promulgazione prevede che nei tre mesi successivi alla pubblicazione sul Bura dello Statuto approvato in seconda lettura non vengano presentate richieste di referendum popolare. Così è stato per lo Statuto della Regione Abruzzo che è stato promulgato il 28 dicembre 2006 ed entrato formalmente in vigore l'11 gennaio 2007 dopo la pubblicazione il giorno prima sul Bura n. 1 Straordinario.
Lo Statuto regionale nella nuova formulazione della modifica del Titolo V della Costituzione italiana rappresenta la Carta fondamentale dell'istituzione regionale rivolta a tutti i cittadini che vivono e risiedono in Abruzzo. Si ritiene opportuno in questa sede presentare il testo integrale proprio perché esso rappresenta, insieme con l'esercizio di voto che la Costituzione riconosce a qualunque cittadino italiano, il punto più alto di quella democrazia rappresentativa al centro del nostro sistema costituzionale.
L'approvazione dello Statuto regionale doveva poi essere seguita dall'approvazione di una nuova legge elettorale che fissasse modi e modalità della composizione del Consiglio regionale e dell'elezione del Presidente della Regione in relazione ai cardini dello Statuto regionale. La chiusura anticipata della Legislatura non ha permesso questo passaggio che era stato in parte elaborato nella commissione elettorale.
In tutto questo c'è da aggiungere la difficile gestazione che la Carta regionale ha avuto, segnata dai rilievi della Corte Costituzionale sul primo elaborato votato dal Consiglio regionale nel 2004. Su richiesta del governo nazionale, la Corte Costituzionale, con sentenza n. 12 del 13.12.2005, ha accolto quattro dei sei rilievi formulati dal Governo e, conseguentemente, ha dichiarato l'illegittimità costituzionale degli articoli 45, comma 3, 46, comma 2, 47, comma2, 86 comma3 e, in via consequenziale, dei commi 1, 2, e 4 dell'art. 86.
La necessità, dunque, di rivedere lo Statuto a seguito della sentenza della Corte Costituzionale è stata l'occasione, per riesaminare la proposta nel suo complesso ed apportare alla stessa le modifiche conseguenti agli emendamenti proposti.