Sommario della pagina:

Versione stampabile

stampa questa paginastampa questa pagina
Personalizza lo stile
Torna al sommario

Programmazione Locale

Il Patto Territoriale

Il Patto territoriale è, o può essere, promosso dagli Enti locali, dai soggetti privati e dalle Parti sociali. Gli stessi soggetti che poi lo possono sottoscrivere ed attuare. Inoltre, possono sottoscriverlo la Regione, a cui comunque viene data comunicazione della sua promozione, le banche e le finanziarie regionali, i consorzi di garanzia collettiva fidi, i consorzi di sviluppo industriale operanti nel territorio oggetto del Patto.
Il Patto territoriale è stato disciplinato dalla delibera CIPE del 21 marzo 1997. In essa viene indicato lo schema al quale i Patti devono attenersi.
Lo scopo del Patto è quello di definire ed attuare un programma di interventi finalizzato allo sviluppo locale, eco - sostenibile, nei settori dell'industria, agro - industria servizi, turismo ed in quello dell'apparato infra - strutturale, tra di loro integrati.
Il Patto territoriale può essere attivato su tutto il territorio nazionale. Le risorse pubbliche deliberate dal CIPE, però, sono destinate solo alle aree depresse. Vale a dire, le stesse aree dichiarate ammissibili all'accesso ai fondi strutturali, obiettivi 1, 2 5b,, nonché quelle rientranti nelle fattispecie dell'art. 92, paragrafo 3, lettera c) del Trattato di Roma.
Ai fini del coordinamento e dell'attuazione del Patto, i soggetti sottoscrittori provvedono ad individuare, tra quelli pubblici, il Soggetto responsabile, ovvero a costituire società miste, previste nella legge 142/90, all'art. 22, comma 3, lettera e).
Fra i compiti del Soggetto responsabile, vi è quello di presentare, al MBPE e alla Regione, o al Comitato dell'Intesa, se costituito, una relazione semestrale sullo stato di attuazione del Patto, evidenziando i risultati e le azioni di verifica e di monitoraggio svolte. Se il Patto è finanziato dal CIPE, vanno indicate anche le risorse non utilizzate
Il Patto deve indicare, fra l'altro, lo specifico e primario obiettivo di sviluppo che si intende conseguire a livello locale ed il suo raccordo con le linee generali della programmazione regionale, il Soggetto attuatore, gli impegni e gli obblighi di ciascun sottoscrittore, le attività e gli interventi da realizzare, con l'indicazione dei soggetti attuatori, dei tempi e delle modalità di attuazione, il piano finanziario e il piano temporale di spesa relativo a ciascun intervento.
I Soggetti pubblici aderenti al Patto, definiscono un accordo che individua, secondo quanto disposto dalla lettera c) del comma. 203 dell'art.2 della legge 662/96, gli interventi di propria competenza, quali infrastrutture, gli atti da adottare per favorire il Patto, i termini entro cui devono essere espletati gli adempimenti, i propri rappresentanti delegati ad esprimere la loro volontà.
Il Patto territoriale non può prevedere spese a valere sul finanziamento CIPE superiori a 100 miliardi di lire. Per le infrastrutture necessarie e funzionali alle varie iniziative, si può destinare max il 30% del finanziamento CIPE. I privati debbono concorrere con risorse finanziarie pari ad almeno il 30% dell'ammontare dell'intero investimento. Ogni Patto deve essere istruito da un soggetto scelto in un elenco predisposto dal MBPE.
La procedura per la formalizzazione di un Patto prevede una prima fase di attivazione caratterizzata dalla presenza della Concertazione fra i soggetti pubblici e privati interessati.
La Regione rientra in maniera limitata nei Patti territoriali, dovendo i promotori limitarsi a comunicare il parere per la loro attivazione.
Ogni Patto può avvalersi della consulenza tecnico amministrativa di società specializzate, scelte fra quelle autorizzate dal M.B.P.E.

Il Contratto di Programma

Un altro strumento di Programmazione è il "Contratto di programma", disciplinato dalla delibera CIPE del 21 marzo 1997, che integra quella del 25 febbraio 1994.
Esso può essere proposto dalle imprese di grandi dimensioni, da consorzi di medie e piccole imprese e da rappresentanze di distretti industriali. E' stipulato da questi soggetti con le amministrazioni statali competenti per la realizzazione in aree definite di piani organici di investimenti produttivi, operanti anche in più settori, che potranno comprendere attività di ricerca e servizi a gestione consortile.
Il "Contratto di programma" è uno strumento consolidato poiché si ricollega idealmente al più antico "Accordo di programma" che, negli anni settanta, è stato l'antesignano della "Programmazione negoziata".

Il Contratto di Area

Il Contratto d'area è uno strumento operativo attivato da Enti locali, Parti sociali, altri soggetti interessati, con lo scopo di favorire l'occupazione in una determinata area di dimensioni ridotte. Riguarda soprattutto aree di crisi indicate dalla 263/93 , ma anche aree rientranti negli obiettivi 1, 2, 5b. Il Contratto è sottoscritto anche dalle amministrazioni pubbliche competenti per territorio.
Anche in questo caso deve essere nominato un Responsabile unico fra gli Enti pubblici sottoscrittori, con il compito di favorire l'esecuzione del Contratto. Il Responsabile unico deve inoltrare una relazione semestrale al Ministero del bilancio e della programmazione economica, o al Comitato dell'Intesa, se costituito, con l'indicazione delle somme disponibili e non impegnate, erogate dal CIPE.
La Regione, e lo Stato, devono assicurare la coerenza del contratto con gli strumenti della programmazione e con le disponibilità di risorse statali e regionali.
Torna al sommario