PSR Abruzzo 2007-2013 - Programma di Sviluppo Rurale

Data di pubblicazione sul sito:  24-03-2014

"Piccole" e "Green".E' l'identikit delle fattorie sociali italiane tracciato nei giorni scorsi in occasione di un interessante convegno svoltosi presso la Camera di commercio di Roma, organizzato dall' Azienda Romana Mercati. Analizzando i dati di una indagine sulle fattorie sociali italiane, disponibili sul sito http://agricommon.wordpress.com, emerge innanzitutto che l'agricoltura sociale è a forte impronta ambientalista: la maggior parte delle aziende (75%) adotta infatti un metodo di produzione biologico sia certificato (47%) che non (27%). La gran parte delle aziende (circa il 53%) svolge inoltre l'attività su una SAU inferiore o pari ai 3 ha e le finalità prevalenti delle esperienze di agricoltura sociale sono quelle della formazione ed istruzione (19%), dell'inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati (17%) e dell'offerta di attività per il tempo libero (14%). La Regione Abruzzo ha provveduto ad istituire, con DGR n. 778 del 28.10.2013, l'Albo delle Fattorie sociali, con relative disposizioni riguardo alle modalità di iscrizione e alle successive fasi legate alla gestione, comprese le regole per effettuare, almeno una volta l'anno, i controlli per la verifica della sussistenza dei requisiti prescritti e il monitoraggio e accertamento delle attività poste in essere. Un panorama, quello delle fattorie sociali, in continua evoluzione, assecondato anche dalla Riforma della Pac, che pone come sesta fra le priorità dello sviluppo rurale quella di promuovere l'inclusione sociale, la riduzione della povertà e lo sviluppo economico nelle zone rurali. Una priorità evidentemente in linea con la mission delle fattorie sociali.