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Coronavirus: Abruzzo, dati aggiornati al 18 marzo

 (REGFLASH) Pescara, 18 mar. - In Abruzzo, dall’inizio dell’emergenza, sono stati registrati 263 casi positivi al Covid 19, diagnosticati dai test eseguiti nel laboratorio di riferimento regionale di Pescara, anche attraverso l’Istituto Zooprofilattico di Teramo. Rispetto a ieri si registra un aumento di 35 nuovi casi (dalla revisione dei report è risultato un caso conteggiato due volte, l’errore è stato corretto).

99 pazienti sono ricoverati in ospedale in terapia non intensiva (14 in provincia dell’Aquila, 18 in provincia di Chieti, 61 in provincia di Pescara e 6 in provincia di Teramo), 41 in terapia intensiva (4 in provincia dell’Aquila, 6 in provincia di Chieti, 24 in provincia di Pescara e 7 in provincia di Teramo), mentre gli altri 109 sono in isolamento domiciliare con sorveglianza attiva da parte delle Asl (1 in provincia dell’Aquila, 16 in provincia di Chieti, 72 in provincia di Pescara e 20 in provincia di Teramo).

Nel numero dei casi positivi sono compresi anche 7 pazienti deceduti (spetterà in ogni caso all’Istituto Superiore di sanità attribuire le morti al Coronavirus, in quanto si tratta di persone già affette da patologie pregresse), 5 pazienti clinicamente guariti (che da sintomatici con manifestazioni cliniche associate al Covid 19, sono diventati asintomatici) e 2 guariti (che hanno cioè risolto i sintomi dell’infezione e sono risultati negativi in due test consecutivi).

Dall’inizio dell’emergenza Coronavirus, sono stati eseguiti complessivamente 2054 test, di cui 1182 sono risultati negativi.

La differenza tra il numero dei test eseguiti e gli esiti, è legato al fatto che più test vengono effettuati sullo stesso paziente. Nel totale viene considerato anche il numero degli esami presi in carico e tuttora in corso.

Dei casi positivi, 20 si riferiscono alla Asl Avezzano-Sulmona-L’Aquila, 44 alla Asl Lanciano-Vasto-Chieti, 160 alla Asl di Pescara e 39 alla Asl di Teramo.

Va precisato che il numero elevato di casi registrati a Pescara è anche legato al fatto che al Santo Spirito accedono pazienti provenienti anche da altre aree della regione.

Lo comunica il Servizio Prevenzione e Tutela della Salute della Regione. (REGFLASH) US 200318