Gli assi del PSR

Asse 1: Migliorare la competitivita del settore agricolo e forestale

L'analisi territoriale e di mercato ha evidenziato l'esistenza di filiere produttive che si confrontano con il mercato partendo da condizioni competitive molto differenti: in alcuni casi le filiere produttive si presentano ben strutturate e già aperte agli scenari internazionali; in altri, le caratteristiche strutturali, unitamente alle dinamiche competitive, impongono scelte strategiche di natura difensiva.
Tra questi due scenari si rileva una varietà di situazioni intermedie. In ogni caso, alcune criticità sulle quali il PSR deve intervenire per favorire un miglioramento della competitività del settore agricolo e forestale sono di natura trasversale, nel senso che interessano (in modo più o meno evidente) tutte le filiere agroalimentari: si tratta, in particolare, della qualificazione del capitale umano e dell'ammodernamento delle strutture produttive aziendali. In funzione delle caratteristiche delle filiere agroalimentari, il PSR prevede un intervento calibrato su fabbisogni e priorità specifiche.
L'analisi comparata dei baseline indicators mostra, nel complesso, uno scenario caratterizzato da evidenti elementi di criticità: il processo di senilizzazione della manodopera e del management agricolo e silvicolo appare inarrestabile, mentre l'occupazione in agricoltura, attualmente attestata intorno alle 27mila unità, è in forte calo, così come il peso dell'agricoltura nella formazione del PIL regionale. Riguardo alla produttività del lavoro, i dati testimoniano, nel complesso, una situazione non molto distante dalle medie nazionali: nel settore agricolo è leggermente superiore al dato nazionale, mentre in quello della trasformazione agro-alimentare è lievemente inferiore.
Tale quadro impone un forte impegno per assicurare un sostegno al miglioramento delle condizioni di competitività delle aziende agricole e silvicole e, nel complesso, delle filiere agroalimentari regionali. Lo scopo delle politiche rurali regionali afferenti al primo Asse è, dunque, di accrescere la competitività dell'intero sistema agro-alimentare e forestale regionale, a partire dalla qualificazione delle risorse umane e passando per l'ammodernamento aziendale, i sistemi di qualità ed una maggiore integrazione orizzontale e verticale.
Non va trascurato il ruolo che le attività agroindustriali e forestali possono svolgere nel raggiungimento di importanti obiettivi a favore della lotta al declino della biodiversità e ai cambiamenti climatici, grazie all'adozione, che il PSR intende incentivare, di soluzioni tecniche per razionalizzare l'uso del suolo e le pratiche agronomiche (es: riguardo all'uso di concimi azotati o lo stoccaggio e l'essiccazione del letame).
Altrettanto di rilievo sono quegli interventi volti a favorire la produzione e/o l'uso di energie rinnovabili, il risparmio idrico e il sostegno al settore lattiero-caseario. Gli obiettivi specifici individuati dal PSR per l'Asse I, rappresentano un adattamento alla realtà abruzzese delle priorità definite dal quadro strategico nazionale di riferimento (PSN), ad eccezione del rafforzamento delle infrastrutture di supporto per l'agricoltura, il cui rafforzamento sarà perseguito dalla Regione Abruzzo nell'ambito di una politica regionale unitaria e coordinata, realizzata mediante il ricorso a strumenti e fonti finanziarie nazionali e regionali, con particolare riferimento alla Programmazione negoziata Stato-Regione ed all'utilizzo delle risorse recate dal Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Legge 208/98) nell'ambito di Accordi di Programma Quadro.

Asse 2: Migliorare l'ambiente e lo spazio rurale

La swot analysis e l'analisi degli indicatori baseline di contesto restituiscono un'immagine alquanto complessa e contraddittoria, nella quale alcuni dati sembrano descrivere uno scenario particolarmente virtuoso, ma anche situazioni di criticità a fronte delle quali occorre intervenire con decisione.
Occorre dunque incoraggiare e sostenere un uso più consapevole e sostenibile delle risorse territoriali, favorendo, nell'ottica di una diffusa applicazione del principio della condizionalità, l'adozione di pratiche a minor impatto (migliorando le performance ambientali delle attività agricole) ma anche un ruolo attivo nella difesa del territorio, nella gestione della risorsa idrica e nella bilancia energetica.

Asse 3: Qualità della vita e diversificazione dell'economia nelle zone rurali

Le analisi sviluppate evidenziano la presenza di scenari territoriali disomogeni, dal punto di vista della marginalità economico-produttiva e delle dinamiche demografiche. Il sostegno dell'Asse III, coerentemente col la strategia nazionale di riferimento (PSN) sarà indirizzato prioritariamente verso le aree con più spiccate caratteristiche di ruralità e accentuati problematiche di sviluppo, allo scopo di rivitalizzarne il tessuto produttivo e di mantenere vitali e dinamiche le comunità locali, anche per incoraggiare ed accentuare i positivi fenomeni osservati nel periodo più recente, che riguardano l'apprendimento e la formazione continua.
Le azioni previste per l'Asse III concorrono al perseguimento dell'obiettivo dell'incremento dei posti di lavoro e si muovono all'interno di due ambiti tematici complementari tra di loro ma che, al tempo stesso, trovano molteplici elementi comuni e sinergie: la diversificazione dell'economia rurale ed il miglioramento delle condizioni di benessere delle popolazioni rurali.

Asse 4: Approccio Leader

Le risorse destinate all'Asse IV contribuiranno a conseguire le priorità degli Assi I, II e soprattutto dell'Asse III. Il valore aggiunto atteso dall'implementazione dell'Asse IV risiede, tuttavia, nel miglioramento della governance locale, al fine di mobilitare il potenziale di sviluppo endogeno delle zone rurali. Per questo nuovo PSR il metodo LEADER costituisce un’ulteriore possibilità per le aree rurali, in relazione all'ampliamento dei campi di investimento e alla revisione dei compiti e delle funzioni.
L'approccio integrato posto alla base della filosofia Leader, presuppone, pertanto, un'ampia base partecipativa, che dovrà essere incoraggiata a costruire strategie di sviluppo locale orientate al soddisfacimento dei fabbisogni locali e basate sulla piattaforma di risorse endogene.

Riferimenti

La dirigente:  Dott.ssa Elvira Di Vitantonio
Telefono:  085-767-2831
E-mail:  elvira.divitantonio@regione.abruzzo.it
Il dirigente:  Dott. Franco La Civita
Telefono:  085-767-2920
E-mail:  franco.lacivita@regione.abruzzo.it
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